Aeroporto cargo: 10 cose da sapere per arrivare preparati al voto decisivo
di Francesco Dradi
Proviamo a spiegare nel modo più semplice possibile la questione dell’aeroporto cargo riassumendola in dieci punti chiave. *L’articolo è stato aggiornato alle ore 21, con la delibera comunale, pubblicata e commentata a fondo pagina.
1) Ma allora: passeggeri o cargo?
Il masterplan del piano di sviluppo aeroportuale (PSA) è per destinare l’aeroporto “Giuseppe Verdi” ad ospitare voli cargo. È su questo che si deve esprimere il Comune di Parma con un doppio passaggio: 1) il voto di conformità urbanistica del consiglio comunale (ci torniamo in fondo) e, 2) nella Conferenza dei Servizi, il parere dell’ufficio tecnico su molteplici aspetti legati alle prescrizioni di VIA (Valutazione Impatto Ambientale), se siano o meno rispettate, quali problemi comportino e se risolvibili o meno e in che modi.
E allora il milione di passeggeri annunciati? Per il momento è verba volant. Ma c’è di più: in base alla normativa UE sugli aiuti di stato, Sogeap per ottenere i 12 milioni di finanziamento pubblico deve rispettare un parametro: stare sotto i 200mila passeggeri nei due anni precedenti e nei due anni successivi all’arrivo dei fondi. Altrimenti vengono revocati. E dopo, potranno aumentare? Certo, ma qui entriamo nel campo del futuribile. Anche i voli cargo potranno incrementare. Dipende a cosa e a chi vogliamo credere.
2) Era una scusa per avere 12 milioni
«È arrivato il momento di dirci le cose come stanno. Se ci troviamo appoggiati andiamo avanti, diversamente gettiamo la spugna anche noi. Buttiamo via un’infrastruttura, tanti soldi e secondo me uno sviluppo importante per la città che rallenta, perché per completare l’infrastruttura si mettono un paio d’anni circa. È chiaro che si parla di trasporto passeggeri e non di trasporto merci. Il trasporto merci è stato una scusa che ho utilizzato per portare a casa i 12 milioni. Ma qui parliamo di trasporto passeggeri, ai miei figli voglio dare voli per l’Europa o anche per l’America. La merce sì, un volo, un volo e mezzo al giorno, di questo si parla, a me interessa i passeggeri. In questi 90 giorni dobbiamo prendere scelte importanti». Guido Dalla Rosa Prati, presidente di Sogeap, in audizione alla conferenza dei capigruppo del consiglio comunale (24/07/23).
3) Quanto mi costi
Non è dato sapere quale sia il costo reale per ampliare l’aeroporto ma da stime presunte si aggirerebbe sui 35 milioni di euro. Agli atti non c’è – o perlomeno noi non lo abbiamo reperito – un piano economico-finanziario aggiornato sul PSA. Per la parte interna al sedime aeroportuale ci si basa ancora sul prospetto di costi presentato da Sogeap in sede di VIA nel 2019. I lavori per ampliare l’aeroporto con allungamento pista, hangar e nuove piazzole di movimentazione aerei, erano stimati in 20,8 milioni dei quali 12 milioni da fondi europei e 8,8 milioni a carico del privato, ossia Sogeap. Possiamo presumere che questi costi siano immutati, (bilanciando tra aumento dei prezzi edili e allungamento ridotto della pista). In più vanno aggiunti i costi esterni all’aeroporto. Ad esempio, per interrare la linea elettrica di alta tensione che passa a nord Terna ha stilato un preventivo di 4,9 milioni. Ci sono poi gli espropri di oltre 20 ettari di terreni, alcuni agricoli, altri classificati come logistico-produttivo, per cui si stimano 5 milioni di euro. C’è poi la cassa di laminazione sul canale Galasso per garantire l’invarianza idraulica. Questa dovrebbe essere realizzata in compartecipazione con le Fiere, stima di costi di 2,5 milioni. Ci sono infine altri costi sparsi per risezione della viabilità ordinaria, mitigazioni e compensazioni per altri 2 o 3 milioni. Il totale si aggira come detto sui 35 milioni euro.
4) Chi paga?
Come arcinoto 12 milioni sono di fondi pubblici (ossia soldi di tutti i cittadini). Per la precisione si tratta di fondi europei denominati FSC ossia Fondi per lo sviluppo e la coesione, concessi in un capitolo di spesa per lo sviluppo dei trasporti. La trafila è lunga, per farla breve: i finanziamenti sono in capo al Governo italiano che li concede ai territori sentite le Regioni. In Emilia-Romagna ogni territorio ha espresso i suoi desiderata. A Parma nel 2018 erano tutti concordi (Comune, Provincia e Regione) di accogliere la richiesta degli Industriali per sostenere l’aeroporto (sul come e il perché vediamo il punto successivo). Il finanziamento di 12 milioni è stato poi regolato da convenzione tra Ministero Infrastrutture e Trasporti e Sogeap, ripartito in due stralci: 2,1 milioni per lavori di consolidamento pista, a quanto pare già erogati (o perlomeno già stanziati ed effettivi, in base ai lavori svolti). I rimanenti 9,9 milioni per tutti gli altri lavori, da effettuarsi entro il 2023 (ma è facile prevedere che si andrà in proroga).
Ok. E gli altri 8 + 15 milioni chi li mette? Non è che poi paga pantalone? In teoria il resto del conto è a carico di Sogeap (il cui azionista di maggioranza col 60% è l’UPI, Unione Parmense degli Industriali) che però in questo momento non ha disponibilità finanziarie, venendo da esercizi in perdita e da fresca ricapitalizzazione per gestire l’ordinario. Tra l’altro l’UPI ha già sborsato 10 milioni per tenere in vita Sogeap. In assenza di risorse proprie, per semplificare, ci sono due strade: chiedere un prestito in banca (al tasso d’interesse odierno) oppure trovare un partner strategico che finanzi i lavori.
5) La svalutazione degli immobili
Se l’aeroporto si arricchisce, si impoveriscono gli abitanti delle zone limitrofe. A causa dell’inquinamento acustico e altri impatti (pista più lunga = aerei più grandi, rumorosi e inquinanti) è facile prevedere una svalutazione degli immobili residenziali e commerciali a Baganzola, Fognano e alla Crocetta. È quanto accade in tutte le zone abitate contigue agli aeroporti a denso traffico in Italia. In particolare a chi ricade nella fascia di rischio aeroportuale.
6) Rischio per le scuole
Portereste le vostre figlie o figli in una scuola a rischio di incidente aereo? Eh già… perché con l’allungamento della pista, le scuole di Baganzola, la primaria Campanini e la media Malpeli ricadranno nella fascia B di rischio aeroportuale. Assieme a metà del paese. Come è possibile questa cosa? Perché il piano di rischio aeroportuale vieta di costruire nelle fasce di rischio (inciso: con l’allungamento della pista tramonta definitivamente l’ipotesi di convertire quello che doveva essere il mall “parma district” in qualche altro tipo di manufatto) e invece consente che l’esistente possa starci? La risposta è una delle tipiche contraddizioni del Bel Paese. Senza dimenticare che in fascia di rischio B finiranno anche l’autostrada A1 e la linea di alta velocità ferroviaria.
7) Quelle luci in mezzo alla strada
Oltre la pista aeroportuale si deve estendere il “sistema luminoso di avvicinamento” per agevolare l’atterraggio. Si tratta di un impianto a piloni a bracci su cui sormontano luci di posizione a distanza regolare. In base a calcoli indipendenti con l’attuale previsione di allungamento della pista uno di questi piloni sarebbe da posizionarsi in mezzo alla carreggiata di viale delle Esposizioni e altri due nel piazzale di carico / scarico del caseificio Margi. Nella precedente versione a pista lunga, tali piloni avrebbero dovuto sorgere in autostrada e sulla ferrovia. La cosa fa sorridere. L’installazione del sistema luminoso è un obbligo, con precisi dettami sulla distanza tra un punto luce e l’altro. È un elemento ostativo non da poco, attraversando una strada a quattro corsie, molto trafficata in determinati giorni l’anno.
8) Ehi, hai un’area da regalare per piantare alberi?
Nella primavera scorsa sono girati messaggi curiosi nella chat dei sindaci della provincia: “Urgente: Sogeap ha bisogno di aree dove piantumare per fare compensazioni. Ne hai da dare gratuitamente?” questo il succo del messaggio. Col senno di poi si è capito che Sogeap deve ottemperare a una delle prescrizioni sull’aumento delle emissioni inquinanti. Secondo un’indiscrezione Sogeap si sarebbe rivolta anche al KmVerde Parma, non trovando ascolto. Se è pacifico che il Comune di Parma abbia messo a disposizione due aree (due fazzoletti) indovinate un po’ quali Comuni (ossia sindaci, ossia politici di quale partito) cedono gratuitamente aree all’aeroporto per piantumare alberi in compensazione delle emissioni? Lo potete scoprire qui.
Una postilla: buona parte delle essenze proposte da Sogeap sono rovi. In dialetto “rasa”.
9) Cosa decide il consiglio comunale ?
Il consiglio comunale di Parma è convocato per lunedì 9 ottobre e potrà esprimere una delle seguenti tre opzioni: assenso, assenso condizionato o dissenso sulla conformità urbanistica. La delibera che orienterà il voto assumendo una delle tre opzioni dovrebbe essere presentata e discussa nella commissione consiliare urbanistica convocata per giovedì 5 ottobre alle 18.30. Naturalmente l’assenso o il dissenso vanno motivati. La conformità urbanistica è necessaria, poiché il PSA va a mutare le aree circostanti l’aeroporto. Va precisato: il consiglio comunale non si esprime sul masterplan ma sugli effetti di ridisegno del territorio al di fuori dell’aeroporto. Un esempio su tutti: la cancellazione della strada Parma Rotta. È dunque un voto su aspetti tecnici ma con una chiara valenza politica. Votare in assenso, o assenso condizionato (cioè porre delle condizioni) significa dare parere favorevole al masterplan cargo, votare in dissenso significa dare un parere contrario. Se il voto fosse in dissenso, cioè negando la conformità urbanistica, la questione andrà sul tavolo del governo che con un atto motivato della presidenza del consiglio potrà comunque imporre la modifica urbanistica per poter realizzare il PSA. Questo su un livello normativo, semplificando molto. Nella pratica scoppierebbe una disputa politica non piccola.
10) Come voteranno i partiti?
Ed appunto è una discussione politica quella in corso nei partiti e tra i consiglieri comunali. Ricapitoliamo: in campagna elettorale tutti i candidati sindaco si espressero contro lo sviluppo cargo dell’aeroporto. Il sindaco Guerra una volta eletto ha ribadito la contrarietà e l’amministrazione comunale nel novembre scorso ha tolto dal bilancio previsionale i 5 milioni di euro stanziati dall’amministrazione precedente per la viabilità alternativa alla cancellazione di viale delle Esposizioni. Sogeap ha dunque rivisto il masterplan, accorciando l’allungamento della pista (da 2.880 metri, ridotta a 2.640 rispetto al progetto iniziale) ma lasciando inalterato tutto il resto. Enac, l’ente nazionale aviazione civile, responsabile in istanza ultima dell’aeroporto, ha ripubblicato gli atti e avviato la Conferenza dei Servizi finale (con tutti gli enti che devono esprimersi sui punti tecnici entro il 13 ottobre). A metà luglio i gruppi consiliari di maggioranza hanno espresso “delusione” per il mancato recepimento dell’istanza di togliere i cargo. Da lì è partita la comunicazione alternativa di Sogeap e dei vertici degli industriali per rassicurare a parole che lo sviluppo dell’aeroporto sarà solo passeggeri. La parola “cargo” è stata bandita da dichiarazioni e interviste. Tuttavia rimane nelle carte da approvare. La decisione orienterà il futuro di Parma.
Ed è questo che agita, a pochi giorni dal voto. In base a quanto appreso da LIP il quadro è ancora fluido: la maggioranza, sia in consiglio sia in giunta, è spaccata tra contrari e favorevoli. Il sindaco Guerra sta conducendo febbrili consultazioni, incontrando esponenti politici, attori economici e associazioni di cittadini. Gli interlocutori lo descrivono “tormentato” e oscillante tra una posizione di dissenso e una di assenso condizionato ma al fine più preoccupato che la sua maggioranza non perda pezzi. I gruppi consiliari di Effetto Parma e quelli di Prospettiva (ex lista Guerra) a quanto pare voteranno compatti sulla linea del sindaco, qualunque essa sia, pur con una tendenziale apertura allo sviluppo dell’aeroporto. La consigliera Maurizio di Sinistra Coraggiosa si è espressa pubblicamente per il dissenso, e dunque sarà un voto contrario.
A orientare il voto sarà il gruppo del Partito Democratico, forte di 12 consiglieri. Giovedì 28 settembre si è svolta un’assemblea interna autoconvocata da tre circoli del Pd (Pablo, Golese e Parma centro) che ha espresso netta contrarietà al PSA. Quanto i consiglieri ascolteranno la base? Difficile dirlo. C’è stata lunedì sera una riunione di gruppo dove sono emersi due orientamenti diversi, divisi a metà. A quanto risulta i favorevoli con condizioni sarebbero guidati dal capogruppo Campanini e da Torreggiani, mentre i contrari vedono spiccare Marsico e Cantoni.
Tra le opposizioni c’è la dichiarazione contraria di Ottolini di Europa Verde – esplicitata nell’assemblea pubblica organizzata venerdì scorso – mentre gli altri gruppi stanno valutando il da farsi, non solo in base al merito dell’aeroporto ma anche della tattica politica. La lista Vignali sindaco propenderebbe per un’astensione così come Fratelli d’Italia. Voto favorevole invece dalla consigliera Cavandoli per la Lega Nord, che anche in Regione Emilia-Romagna ha sostenuto la mozione Pd pro-aeroporto. Altre posizioni oscillano.
Perché è chiaro che se nella maggioranza, qualunque sia la decisione (assenso condizionato o dissenso), 4 o 5 voti fossero in difformità, anche solo in astensione … a quel punto un voto tattico delle opposizioni porterebbe a delle fibrillazioni.
Se la delibera fosse approvata con la “stampella” dell’opposizione potrebbero aprirsi determinati ragionamenti in termini di futuri rapporti
Invece, in caso estremo, se le defezioni, anche con assenze, nella maggioranza fossero 6/7, si rischierebbe addirittura una bocciatura della delibera. Fantapolitica?
Ad ogni buon conto serve tutta la capacità di mediazione del sindaco per convincere e tenere insieme la maggioranza composita del centrosinistra, tenendo anche conto che in novembre arriverà il progetto dello stadio Tardini, con il Parma Calcio che ha riproposto sostanzialmente il progetto precedente ignorando mozioni e deliberi di consiglio e giunta comunale che chiedevano una revisione, con robusta diminuzione della durata della concessione.
Aggiornamento serale
All’ora di cena del 2 ottobre la giunta comunale ha depositato la delibera di approvazione del PSA con la formula dell’assenso condizionato.
Le letture possibili sono due: da un lato il sindaco Guerra ha scelto di piegarsi ai voleri dell’Unione Industriali, rimangiandosi le promesse elettorali e le interviste rilasciate fino a quindici giorni fa. Dall’altro canto c’è chi dice che non poteva fare altrimenti – il masterplan già approvato da Enac / Ministero Trasporti – e almeno ha venduto cara la pelle, blindando le prescrizioni contenute nella VIA.
Una delibera corposa, lunga 32 pagine, che sarà discussa in commissione consiliare il 5/10, e portata in approvazione al consiglio comunale di lunedì 9. La potete scaricare e leggere qui.
Una delibera che per stile e forma richiama le “grida contro i bravi” di manzoniana memoria. Ad esempio si sancisce il “principio di contrarietà” ai voli cargo, una definizione puramente semantica poiché se applicato avrebbe comportato il dissenso, ossia la bocciatura del piano, e invece così appare un’indoratura della pillola dato che si dà l’assenso condizionato.
Le condizioni poste sono stringenti nel richiamare il rispetto delle prescrizioni su mitigazioni, compensazioni e viabilità alternativa a strada Parma Rotta e avranno l’effetto di allungare i tempi di ampliamento dell’aeroporto e far salire i costi. Come spiegato al punto 4 di questa analisi.
Una novità è l’inserimento del divieto dei voli notturni, dalle 23 alle 6.
Tuttavia il titolo autorizzativo permetterà a Sogeap, qualora non fosse in grado di sostenere da sola le spese, di andare alla ricerca di un partner strategico, come già enunciato nel progetto del 2018, ad esempio Etihad o Amazon.
A questo punto palla al consiglio comunale: si vedrà se la maggioranza si allineerà compatta dietro il sindaco Guerra oppure no.
Le informazioni riportate nell’articolo sono tratte dalla consultazione di documenti ufficiali, dalla rielaborazione fatta da Europa Verde per un incontro pubblico, e altre fonti di inchiesta giornalistica.
Crediti immagini: Piano sviluppo aeroportuale “Verdi”
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speriamo che per giochi politici di posizionamento dei partiti che valgono al massimo per una consiliatura i nostri rappresentanti non vogliano pregiudicare il futuro della città forse per sempre, o almeno per molti decenni. Prima di ogni altra considerazione deve venire la salute dei cittadini. Ricordiamo che una volta approvato il progetto il Comune sarà fuori dai giochi e potranno atterrare tutti i cargo che serviranno per sanare il bilancio.i.